Iniziamo subito confermando una triste verità: per quanto riguarda la Search Engine Optimization non esistono formule magiche o scorciatoie. In un contesto caratterizzato da grande variabilità possiamo però contare su una ragionevole certezza: anche nel 2022 la SEO continuerà a giocare un ruolo centrale per le aziende. È questo il quadro che restituiscono anche le statistiche.
- Il 68% delle esperienze online inizia con un motore di ricerca (fonte: Brightedge)
- Il 60% di tutti gli acquisti inizia online (fonte: Thinkwithgoogle)
Il potere dell’algoritmo
Anche se durante i primi anni di Internet poteva essere relativamente semplice indicizzarsi in modo tale da comparire in alto nella SERP di Google – magari sviluppando una strategia di link building tra i diversi blog aziendali – oggi la questione si è notevolmente complicata. La ricerca su Google produce ogni volta dei risultati diversi a seconda che avvenga da mobile o da desktop, con login effettuato oppure no, se la funzione localizzazione è attiva o non attiva – ma gli elementi di differenziazione sono molti di più. In altre parole – nessuna sorpresa – l’algoritmo è mutevole.
Se da un lato la SEO è quindi continuamente soggetta ai cambiamenti imposti dall’algoritmo di Google, è altrettanto vero che questi stessi aggiornamenti hanno esercitato nel tempo un’azione positiva, contribuendo a rivitalizzare le tecniche su traffico organico. Attirare visitatori qualificati sul sito web richiede più che mai prestazioni di alto livello sotto molteplici aspetti: traffico, backlink, condivisioni social, solo per citarne alcuni. Ed ecco allora che per poter essere davvero efficace nel 2022, la SEO è costretta a farsi esercizio virtuoso di pratiche diverse: branding, creazione di contenuti, IT, attività di comunicazione e promozionali.
In un contesto così fluido, in cui variano tutte le parti in gioco (la SERP, i competitor, lo stesso sito web aziendale), la SEO deve essere di per sé altrettanto dinamica se vuole continuare a produrre benefici concreti.
SEO, marketing e advertising: la storia continua
Gli investimenti di marketing e advertising hanno seguito negli ultimi 15 anni una parabola: dai siti internet ai social network per tornare di nuovo sulla SEO (in seguito agli aumenti del costo delle campagne social). Il fatto è che la SEO consente una visibilità duratura, che non si interrompe quando il budget pubblicitario viene sospeso, come accade per i social, appunto, o per l’advertising sui motori di ricerca.
Un altro aspetto positivo riguarda la moltiplicazione dei momenti della costumer journey in cui la SEO può dare ottimi risultati. Grazie alla SEO è infatti possibile intercettare il cliente senza doverlo cercare in modalità push – che è quello che succede quando veniamo bersagliati dai contenuti sponsorizzati mentre scrolliamo i nostri feed su instagram, per esempio – ma è il cliente che trova il brand, perché lo cerca esattamente nel momento in cui ne ha bisogno.
Le costanti: regole da attuare sul lungo periodo
Nell’impostare una strategia di SEO può essere utile seguire alcune delle regole – queste sì probabilmente mai destinate a cambiare – che ha recentemente indicato Giancarlo Sciuto, CMO di SEO Tester Online.
- Mai sottovalutare la forza “intrinseca” del brand, che deriva dall’autorevolezza percepita, che a sua volta è determinata dalla storia digitale del brand stesso (data dal concorso di moltissimi fattori: periodo di presenza on line, menzioni, ampiezza della community, blog post, contenuti multimediali, canali presidiati, ecc.).
- Partire dalla ottimizzazione del sito web, prima con l’aggiornamento di aspetti tecnici e poi con la strutturazione dei contenuti. Se parliamo di e-commerce, per esempio, buona norma è privilegiare quei prodotti o servizi che sono più interessanti per gli utenti e storicamente garantiscono maggiori entrate.
- Dare sempre la migliore risposta all’utente nel minor tempo possibile: la soluzione è costruire i contenuti per soddisfare il search intent, indipendentemente dalla lunghezza (che in ogni caso non dovrebbe mai essere eccessiva).
- La velocità di caricamento conta moltissimo, prima di tutto per l’utente e poi ai fini del posizionamento sul motore di ricerca. Inoltre, dall’estate del 2021 Google ha introdotto i cosiddetti core web vitals, metriche che misurano la qualità delle performance del sito: tutti quegli elementi di user experience che rendono la navigazione facile e piacevole. Elementi come tasti minuscoli, testi illeggibili, contrasti che non sono adeguati, mancanza della responsiveness tra desktop e mobile, già estremamente critici, ultimamente lo sono diventati ancora di più.
- La velocità di caricamento conta moltissimo, prima di tutto per l’utente e poi ai fini del posizionamento sul motore di ricerca. Inoltre, dall’estate del 2021 Google ha introdotto i cosiddetti core web vitals, metriche che misurano la qualità delle performance del sito: tutti quegli elementi di user experience che rendono la navigazione facile e piacevole. Elementi come tasti minuscoli, testi illeggibili, contrasti che non sono adeguati, mancanza della responsiveness tra desktop e mobile, già estremamente critici, ultimamente lo sono diventati ancora di più.
- Una strategia SEO ha senso, sul lungo periodo, se è condotta in modo continuativo. Solo così sarà possibile capitalizzare la visibilità ottenuta.
Le tendenze per il 2022: dall’intelligenza artificiale all’attenzione per la dimensione “local”
Infine, un rapido sguardo a quelle che, secondo Semrush, sono le principali tendenze SEO per il 2022.
- L’intelligenza artificiale influenzerà notevolmente la SEO
- La Vocal Search influirà sulle query di ricerca
- L’ottimizzazione per i dispositivi mobile impatterà sui risultati
- I contenuti che soddisfano il principio EAT di Google (Expertise, Authoritativeness, and Trustworthiness – traducibile in italiano con Competenza, Autorevolezza e Affidabilità) verranno classificati più in alto
- Il contenuto long-form aiuterà a migliorare le SERP
- I featured snippet diventeranno sempre più importanti
- Migliorerà la ricerca predittiva
- Le strategie SEO più efficaci includeranno un video
- L’ottimizzazione delle immagini svolgerà un ruolo fondamentale
- Sarà data maggiore rilevanza alle parole chiave semanticamente correlate
- Gli elenchi di ricerca “locale” conquisteranno una posizione centrale nelle strategie SEO
Un ultimo suggerimento: per governare la SEO in una realtà così complessa diventa indispensabile scegliere partner di marketing e co-marketing che sappiano supportarti nella costruzione di un efficace piano editoriale fondato su dati e analytics e ti consentano di valorizzare, attraverso contenuti mirati, la tua strategia.